Antonio Conte poteva essere davvero l’allenatore del Milan? Ecco il reale motivo per cui non siede sulla panchina rossonera.
La partita di martedì a San Siro ha riacceso in casa Milan polemiche e dibattiti sulla direzione che la stagione sta prendendo. L’ennesima sconfitta, oltretutto in casa e in uno scontro diretto ha riportato Fonseca sulla graticola, per quando filtri ancora fiducia sul tecnico da parte di casa Milan.
I tifosi si interrogano su come sarebbero andate le cose se in panchina ci fosse stato Antonio Conte al posto di Fonseca. Di seguito il reale motivo per cui non si è fatto il matrimonio tra l’attuale tecnico azzurro e il Milan.
Il primato di Conte con il Napoli
Il suo Napoli vola, brilla e convince tutti. Antonio Conte è tornato in Serie A dalla porta principale e promette di mettere tutti in riga. Questo è Conte, un allenatore capace di vincere ovunque vada, forte delle sue idee e convinzioni. Il Milan ne sa certamente qualcosa, soprattutto dopo la sconfitta a domicilio contro gli azzurri. I tifosi hanno vissuto la partita con un doppio stato d’animo, il primo legato allo sconforto dovuto al risultato del campo, il secondo in merito al rimpianto di non averlo avuto in panchina dalla propria parte, nonostante questo estate fosse libero e quindi prendibile senza particolari problemi.
Le ragioni di una scelta
Antonio Conte, attuale tecnico del Napoli, a maggio ha vissuto momenti di intensa speranza legati alla possibilità di guidare il Milan, in un periodo di transizione per la panchina rossonera dopo la separazione da Stefano Pioli. Tuttavia, Conte non è stato preso in considerazione per il ruolo, nonostante le manifestazioni di stima e di speranza sia da parte sua che dai tifosi milanisti. La direzione di RedBird, detentrice del Milan, ha valutato diversi candidati per la panchina, preferendo inizialmente lo spagnolo Julen Lopetegui e, successivamente, optando per Paulo Fonseca. Questa decisione è stata presa nonostante il desiderio della tifoseria di vedere un allenatore del calibro di Conte al timone della squadra. Le motivazioni di questa scelta, scrive Tuttosport, si sono concentrate su questioni di ingombro percepito, riguardanti stipendio, personalità e richieste di mercato di Conte, ritenute troppo onerose o complesse dalla dirigenza milanista.
Un confronto tra rendimenti
Attualmente, mantenendo Conte ai margini del progetto Milan, si osserva un confronto di rendimento tra i rossoneri e il Napoli che pone riflessioni. Il Napoli con Conte in panchina registra un saldo positivo rispetto alla passata stagione, mentre il Milan mostra una performance con segni meno evidenti. Tale situazione porta inevitabilmente a interrogativi sulla scelta di direzione tecnica adottata dal Milan e sui possibili scenari alternativi che avrebbero potuto caratterizzare questa stagione se Conte fosse stato alla guida.
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